Quando i Genitori Litigano: gli effetti sui Figli

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In questo articolo metteremo in rilievo come e quanto possa far male ad un figlio vivere in un contesto familiare caratterizzato da continui litigi, tra mamma e papà.

Sicuramente fa male alla propria autostima, alla propria serenità e in un certo senso al proprio futuro. Perché?

Perché tutto questo può avere delle ripercussioni importanti, che vedremo qui di seguito.

Continuate a leggere per saperne di più.

Aria di litigi in casa: una guerra non indifferente

Come la maggior parte di noi sa, fare il genitore è il compito più difficile da ricoprire. 

Questa difficoltà la si può riscontrare a diversi livelli: un genitore, per esempio, può poter avere delle difficoltà per quanto riguarda la gestione dei conflitti coniugali che possono, quindi, arrivare a minare il clima sereno che dovrebbe albergare all’interno delle propria mura domestiche.

Questo non significa che i genitori non possono litigare: qualche discussione tra marito e moglie ci può stare e infatti il problema sorge nel momento in cui questi litigi diventano frequenti e si trasformano in una vera guerra coniugale.

Se tutto questo è poi agito in presenza dei propri figli, la situazione si compromette ulteriormente.

I litigi, se abbiamo in casa dei bambini piccoli, possono arrivare ad incutere terrore e paura.

Questo perché i bambini non hanno le giuste risorse cognitive per comprenderli o per comprendere cosa vi è alla base.

Per i figli infatti sono i genitori quelli in grado di risolvere i problemi: vedere invece  litigare mamma e papà significa in un certo senso confrontarsi con una realtà che ancora non si comprende e che può far scaturire sentimenti di fragilità e insicurezza.

Per quanto per alcuni genitori queste siano cose da niente e da sottovalutare, in realtà sono importanti e possono avere delle conseguenze sui figli e sul loro futuro.

Insomma anche la violenza psicologica ha un peso, un grande peso: se ci pensiamo i nostri figli dovrebbero vivere la loro età e  la loro quotidianità in modo spensierato.

Dovrebbero giocare e non aver tempo di pensare alle preoccupazioni e alle responsabilità dei grandi.

Invece spesso sono vittime di recriminazioni, offese e veri e propri momenti di panico e di confusione. Perché?

Perché  non hanno quella stabilità di cui invece avrebbero tanto bisogno: alla fine però si ritrovano ad assistere a film di guerra agiti proprio in casa, laddove dovrebbero invece essere e sentirsi protetti e amati.

Il figlio che assiste ai litigi

Insomma crescere in questo clima di rabbia e tensione sicuramente non è un bene, soprattutto per un figlio piccolo.

Spesso capita di veder dei genitori così tanto presi dai propri problemi che dimenticano totalmente il benessere dei loro figli, un benessere che dipende primariamente dal modo in cui vengono cresciuti e dal clima di serenità che respirano o meno.

Ovviamente, come dicevamo prima, un figlio piccolo arriva a risentirne di più:   i neonati, per esempio, non si rendono conto del litigio in sè, eppure assorbono la pesantezza che ruota intorno.

Per quanto riguarda i bambini di 10 anni, possiamo sicuramente dire che pur non comprendendo la causa dei litigi, riescono comunque ad assorbire l’angoscia che si respira in casa che poi a lungo andare diventa anche la loro.

A tal proposito va detta una cosa fondamentale: un bambino vittima di litigi violenti  a sua volta può anche essere vittima di disturbi seri, come l’ansia, attacchi di panico,  e fobie, come vedremo a breve.

La cosa si complica ulteriormente nella fase dell’adolescenza, una fase questa già di per sé delicata e complicata.

Tutto questo cosa può comportare nell’immediato?

Le reazioni dei figli ai conflitti coniugali

Come può reagire un figlio di fronte ai continui litigi dei propri genitori?

Diciamo che le reazioni possono essere visibili e individuabili a diversi livelli.

A livello scolastico, per esempio, un figlio vittima di continui litigi può arrivare ad assumere dei comportamenti aggressivi con i propri compagni o anche nei confronti delle maestre.. Inoltre può arrivare a  mettere in atto dei veri e propri atti di vandalismo o assumere addirittura droghe o alcol.

Spesso un figlio si comporta in questo modo per richiamare l’attenzione dei propri genitori:  quei genitori, che evidentemente, sono troppo occupati a litigare e a dirsene di ogni.

Altre volte ci si comporta in questo modo per innescare dei sensi di colpa in quei genitori che sembrano non essere attenti ai propri bisogni.

Spesso alcuni figli si sentono addirittura in colpa loro, perché  ritengono di essere responsabili di questi litigi: è come se si ritenessero  responsabili del benessere dei loro genitori e il fatto di non riuscire a risolvere questi conflitti a posto loro, a volte li porta a intraprendere strade sbagliate.

A questi scenari litigiosi un figlio può poter reagire anche in altri modi, però:  alcuni figli per esempio, pur di non essere d’intralcio e un ulteriore problema per i loro genitori, fanno finta che tutto vada bene. 

S’impegnano a scuola, nei loro hobbies, recitando quasi il ruolo “del figlio felice”.

Questi comportamenti permettono loro di sentirsi amati e accettati, eppure in realtà tutto questo, a volte, porta i genitori stessi a pensare che loro non abbiano bisogno di nulla.

Nel tempo,però, tutto questo può portare a dei danni importanti. Che intendiamo dire?

Le conseguenze sui figli a lungo termine

Un figlio che cresce con genitori litigiosi, in che conseguenze può incorrere?

Vediamolo qui di seguito, area per area.

  • Area personale: chi cresce in un clima come questo, caratterizzato dall’assenza di attenzioni e dalla presenza costante di litigi, non può che accumulare nel tempo rabbia, frustrazione, malessere, angoscia e una bassa autostima che non permette al soggetto di relazionarsi agli altri in modo sano.
  • Area relazionale: per quanto riguarda la questione “ conflitti”, molto dipende anche dal tipo di carattere che si è sviluppato e che sicuramente dipende anche da altri fattori. Un carattere più chiuso, per esempio, tenderà ad evitarli, fino a subire pur di evitare litigi  e discussioni accese.

Chi invece ha un carattere più aggressivo tenderà ad imporsi, senza considerare gli altri e quello che pensano.

In un certo  senso metterà in atto quello che ha appreso in casa.

  • Area sentimentale: in coppia, una persona che ha subito questo, avrà più difficoltà a fidarsi e  a credere di poter creare una famiglia felice. Di conseguenza incapperà più facilmente in persone problematiche con le quali rivivere quello che già si conosce. A volte dietro questo si nasconde un’idea ben precisa:  “se sono cresciuto con genitori infelici, perché mai dovrei essere felice io? “
  • Area genitoriale: un figlio cresciuto in un clima di litigi, da genitore, tenderà a replicare gli stessi errori dei genitori o  a prendere le distanze dal modello di genitori che si è sperimentato in prima persona
  • Area mentale: sicuramente l’essere stati esposti a questi scenari, può avere delle ripercussioni anche sul proprio stato di salute mentale, fino a sviluppare  disturbi ossessivi, ansia, depressione, dipendenza da sostanze, disturbi della personalità, soprattutto se i genitori hanno utilizzato nei confronti del loro figlio frasi del tipo “se stiamo insieme, è solo per te”.

Un figlio che si sente dire questo  recepisce un messaggio ben preciso: “ se litighiamo è per colpa tua”.

Con questi presupposti il senso di colpa non può che essere dietro l’angolo.

A tal proposito riportiamo i risultati di alcuni studi chedimostrano come  il litigare davanti ai figli  aumenti nei figli il rischio di sviluppare disequilibri mentali.

I problemi negli adulti del domani: il frutto di quello che si è vissuto

Insomma, quanto abbiamo riportato sicuramente mette in rilievo una cosa molto importante: crescere in una famiglia che litiga, discute e lo fa in modo poco sano e poco attento, significa anche potersi ritrovare in età adulta ad avere dei comportamenti ben precisi.

I bambini di oggi che assistono a queste guerre coniugali saranno molto probabilmente adulti chiusi in loro stessi, che non si permetteranno di star male, di mostrare le loro debolezze, perché hanno imparato che in realtà i grandi sono più piccoli dei veri piccoli.

Molto probabilmente saranno genitori altrettanto incuranti dei loro figli o invece si prenderanno cura di ogni minimo aspetto, pur di non far rivivere a loro quello che hanno vissuto loro, sulla propria pelle.

Potranno essere adulti depressi, insicuri e che non riusciranno a fare nemmeno la metà di quello che invece avrebbero voluto.

Questo perché non hanno avuto le basi giuste per poter crescere in modo sano e dei genitori in grado di assicurar loro queste basi.

Ovviamente a tal proposito bisogna fare una precisazione: un genitore che non arriva a rendersi conto di questo, ovvero della gravità dei suoi comportamenti litigiosi e delle conseguenze che questi possono avere, non è un genitore che deve essere “classificato” come cattivo.

Molto probabilmente anche i nostri genitori hanno a loro volta conosciuto questi scenari e li hanno semplicemente riproposti nella loro nuova famiglia.

Questo non significa che dobbiamo giustificare questi comportamenti, ma quantomeno dobbiamo cercare di capire cosa si nasconde dietro.

Spesso anche i nostri genitori hanno dentro delle ferite mai guarite che finiscono per influenzare il loro stesso ruolo genitoriale e indirettamente, il benessere dei loro figli.

Come affrontare il bambino indifeso che abbiamo dentro?

Arrivati a questo punto vi starete chiedendo se si può uscire da tutto questo.

Sicuramente la risposta è si: ognuno di noi può decidere di far  i conti con il proprio passato e con la propria rabbia, per riscoprire anche il bello che non si è potuto apprezzare quando era il momento, ma che esiste e va ricordato.

Si, perché a volte le esperienze positive vissute anche in famiglia vengono quasi cancellate, o meglio, sommerse da quelle negative, ma ci sono e meritano di essere messe in rilievo, tanto quanto quelle negative.

In questo modo  si può davvero ricostruire il proprio presente, a partire dal proprio passato e da quello che si è vissuto.

 A partire dal prenderci cura di quel bambino che abbiamo dentro, che è indifeso e spaventato e che ha solo bisogno e voglia di essere preso per mano, per diventar finalmente un adulto, nella mente e nell’anima, oltre che nel corpo.

Per fare questo possiamo intraprendere un percorso terapeutico che ci aiuti ad affrontare il nostro dolore: se siamo in coppia e i problemi si ripercuotono anche sulla coppia, possiamo anche decidere di intraprendere una terapia di coppia.

Se siamo genitori e nostro figlio presenta comportamenti inadeguati, possiamo intraprendere una terapia familiare.

Insomma in tutti questi casi possiamo prendere in considerazione l’idea di farci aiutare.

Consigli per gestire un conflitto coniugale

A questo punto è doveroso dare dei consigli utili, affinchè da genitori sappiate ben gestire i litigi con il vostro compagno: come abbiamo detto il litigio ci sta, fa parte della vita di tutti noi, è il modo in cui che viene gestito che fa la differenza.

Come comportarsi dunque?

  • Sicuramente potrebbe essere opportuno, durante la discussione, provare a moderare i toni: questo significa anche evitare di offendere l’altro, con parole o insulti
  • Bisogna evitar che i figli siano spettatori dei vostri litigi e se proprio non è possibile, cercate di non farvi travolgere dalle vostre stesse emozioni e confrontatevi  in maniera civile. Questo non può che fungere da modello per vostro figlio, qualora si ritrovi a discutere con un suo pari, per esempio.
  • Evitate di portare vostro figlio dalla vostra parte: questo in automatico lo porterebbe contro l’altro genitore e non è giusto mettere i propri figli nella posizione di dover scegliere con quale genitore schierarsi. Questo potrebbe innescare in loro dei sensi di colpa.
  • Avete litigato in presenza dei vostri figli? E’importante che anche davanti a loro ristabiliate la pace, per far capire che è naturale avere una divergenza, l’importante è arrivare ad un chiarimento, perché è possibile farlo, dal momento che mamma e papà sono due adulti e si amano.
  • Se avete già alzato i toni e i vostri figli erano proprio lì, non sminuite l’accaduto: riconoscete l’errore e tranquillizzate i vostri figli sul fatto che non accadrà più e che a volte capita agli adulti di esagerare, l’importante è rendersene conto per non ricadere più in certe dinamiche.

Riflessioni conclusive: cosa è emerso fin’ora?

Come abbiamo avuto modo di constatare fin’ora,  vivere l’infanzia  o l’adolescenza con genitori che litigano sempre, dalla mattina alla sera, significa  poter avere anche una ferita dentro che se non curata tornerà a farsi sentire anche in età adulta, in varie aree. In quella personale, in quella sentimentale, in quella relazionale e in quella mentale.

Ciò che conta per un figlio sono sicuramente l’affetto, la serenità, l’amore, le attenzioni.

Quando i genitori litigano e lo fanno costantemente, buttandosi addosso rabbia e tanto altro, non riescono a fornire nulla di tutto questo, lasciando i propri figli sullo sfondo.

Ed è questa la sensazione che si prova anche da adulti: spesso ci si sente sullo sfondo e  non al centro della propria vita.

Se da piccoli non siamo in grado di gestire tutto questo, da grandi abbiamo le risorse e il dovere di farlo: lo dobbiamo non solo a noi, ma anche al bambino o alla bambina che è dentro di noi e che chiede solo di essere felice.

Un bambino che merita di essere amato e coccolato e non di essere lasciato ancora una volta lì, nello sfondo, dimenticato.

E voi volete finalmente prendervi cura del bambino o della bambina che è dentro di voi?

Dott.ssa Alessia Pullano
Psicologa e Psicoterapeuta

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