No Contact e Ghosting: 4 strategie Antifallimento

La regola del No Contact o Ghosting solitamente dura in media 30 giorni e richiede a chi la pratica che egli eviti qualsiasi tipo di contatto e comunicazione con il proprio o la propria ex.

Questo vuol dire che non si deve rispondere o inviare messaggi né telefonare al proprio ex.

Questa sospensione del contatto è uno stato di silenzio che, come detto, può durare 30 giorni, 60 giorni o  un paio di settimane: non avendo contatti con il vostro ex partner per un periodo di tempo abbastanza lungo, egli inizierà a non darvi più per scontati e – dicono alcuni Studi –  sentirà il bisogno impellente di sentire la vostra voce e di vedervi.

Tra le altre regole da tenere presenti, ricordate che se un ex si avvicina prima che la regola dei 30 giorni sia finita, non dovreste comunque infrangerla.

Questo perché, se accetterete di rientrare in contatto, l’altro potrebbe pensare che in fondo siete sempre disponibili, anche se vi aveva lasciato.

Ecco perché il consiglio è di mandare un messaggio scritto e molto chiaro che spiega all’ex che state scegliendo di dedicare del tempo ad altro e che siete voi la vostra priorità.

In pratica, questo tipo di comportamento mostra all’altro che voi non siete disposti a rincorrerlo o a cercarlo, e che siete forti.

Una posizione di questo tipo può portare l’ex alla frustrazione, quindi sappiate che dovrete essere molto determinati e onesti con voi stessi su quali sono le vostre possibilità di “resistenza”, perché potrebbe essere difficile.

Inoltre se l’ex ha la convinzione, magari supportata da vostri comportamenti precedenti, che prima o poi lo ricercherete, sappiate che potrebbe volerci più tempo prima che senta il bisogno di tornare da voi e quindi di cercarvi.

Ecco perché la regola del No Contact è sostanzialmente un gioco di attese.

Visto che l’ex compagno, grazie al distacco sta iniziando a darvi più valore e ad avere più considerazione di voi, si assicurerà di ricambiare il tempo e l’energia che gli date.

L’ex infatti avrà modo di constatare che non siete più dipendenti da lui e che non fate tutto ciò che lui vuole come un tempo.

In questo modo, se tutto andrà liscio, si sentirà all’altezza della sfida e farà in modo di riconsiderare il vostro valore: il vostro rapporto, per ricominciare, dovrà cambiare, a partire da un giusto equilibrio tra dare e avere.

Le reazioni positive

Tra le reazioni positive che potreste notare, c’è quella della disponibilità.

L’ex infatti potrebbe iniziare ad essere più disponibile con le vostre emozioni. Non dovrete sforzarvi troppo per ottenere informazioni da lui, perché sarà proprio lui a desiderare che voi vi avviciniate di più.

Se il vostro ex compagno poi cerca fattivamente di contattarvi, potreste notare che ha assunto un tono diverso nei vostri confronti, magari meno imperativo e molto più dolce.

Questa sarà la dimostrazione che ora ha capito il messaggio che gli avete inviato a distanza e che rivela che ora lui vi apprezza molto più di prima.

Se invece vi sembra che stia quasi “camminando sulle uova”mentre vi parla, è perché non vuole rischiare di rovinare la possibilità di una riconciliazione ed ha paura di perdervi di nuovo. 

Tenete anche presente però che la sua paura può spingerlo a tornare da voi solo perché non vuole che iniziate una nuova relazione ed è geloso in modo possessivo.

Quando si può infrangere la regola del No Contact?

Ci sono sette fattori che dovete prendere in considerazione per capire se potete infrangere la regola del nessun contatto in anticipo, eccoli:

1) Per quanto tempo è durata la vostra relazione?

2) Quanti giorni sono passati da quando avete iniziato la regola del no Contact?

3) Quante volte avete rotto la relazione con il vostro ex in precedenza?

4) A che punto siete nel vostro recupero personale?

5) Qual è stata la causa della rottura?

6) Chi ha preso la decisione di rompere?

7) Quante comunicazioni positive avete ricevuto dal vostro ex da quando avete iniziato la regola del nessun contatto?

Se sentite l’ ex il quinto giorno del no contact, potrebbe essere troppo presto per fare un’eccezione. Entrambi potreste aver bisogno di più tempo per sistemare le cose da soli, prima di provare a farlo insieme.

D’altra parte, se lui vi chiama o scrive il 26° giorno, potreste considerare la possibilità di rispondergli perché, in fondo, è passato abbastanza tempo e 4 giorni in meno non cambieranno di certo le cose.

Potreste quindi provare a capire che cosa ha in mente. 

Se invece in passato avete rotto diverse volte, non è consigliabile fare una eccezione e riprendere a comunicare prima del tempo previsto.

Infatti ricominciare a vederlo e sentirlo rinunciando ad un periodo congruo di tempo, potrebbe farvi ricadere entrambi in un circolo vizioso ed in una relazione tossica.

Piuttosto, esiste la possibilità di abbreviare il periodo del No Contact in base ad alcuni fattori.

A che punto siete nel vostro percorso di crescita personale

Siete davvero pronti per parlare nuovamente al vostro ex? Chiedetevelo onestamente.  Quanto tempo è trascorso dall’ultima vostra interazione?

Quanto tempo è passato da quando avete iniziato a non sentirlo?

Più tempo è passato meglio è, perché ci vuole un po’ per stare meglio.

Siete stati in grado di mettere da parte la rabbia e il risentimento che potreste avere provato (e stare ancora provando, attenzione!) dopo la rottura?

Sentite di essere progrediti emotivamente in qualche altro modo? State cominciando a diventare la migliore versione di voi stessi?

Potete onestamente affermare di avere imparato qualcosa di significativo su di voi?

Queste sono le cose a cui dovete pensare perché l’ultima cosa che volete è tornare ad avere una relazione quando in realtà non siete pronti a farlo.

Pensateci!

Cosa ha causato la rottura

Se il vostro ex vi ha traditi, meglio non finire anticipatamente il periodo senza contatto. 

Quando si valuta se debba essere fatta un’eccezione, è necessario dare molto peso a ciò che ha causato la rottura.

Chiedetevi quanto è stata grave e brutta la fine della relazione, perché più è stata traumatica, più a lungo si dovrebbe restare senza contattarsi l’uno con l’altra. Le rotture infatti possono essere molto difficili da superare, ed entrambe le parti hanno bisogno di tempo per guarire.

Ma di solito è più facile riprendersi dalle rotture se non hanno causato disprezzo, rabbia e odio nella persona che è stata lasciata.

Chi ha causato la separazione

Le forze del “potere personale” giocano un ruolo sia durante che dopo la relazione.

Se avete preso voi la decisione di rompere, avete sicuramente più potere personale, almeno su questo fronte.

Ma fate attenzione al potere: può darvi alla testa e potrebbe non farvi pensare in modo razionale ma farvi travolgere dalle emozioni. 

Se vi sentite fiduciosi, potreste non essere emotivamente a posto per valutare adeguatamente la situazione.

Se il vostro ex ha causato la separazione e ora si sta riavvicinando, dovete comunque valutare attentamente le cose. In superficie, può sembrare che l’equilibrio del potere personale sia oscillato a vostro favore: forse, lui si rende conto di avere commesso un errore.

Voi però procedete con cautela, ora avete in mano la situazione e dovreste evitare che tutto torni come prima.

Quante comunicazioni positive avete ricevuto?

Quello che dovreste cercare sono più messaggi positivi inviativi dal vostro ex. Un solo tentativo di comunicazione, anche se fatto nel modo più positivo possibile, di solito non è sufficiente, soprattutto se tutto il resto non è favorevole.

Quando un ex vi raggiunge e vi dice qualcosa di molto carino, questo suo gesto dimostra buona fede. Se viene ripetuto, significa che probabilmente lui o lei ci tiene davvero. Se ricevete qualche altra comunicazione, ecco la dimostrazione di una persistenza.

Finché i messaggi che vi vengono inviati emanano energia positiva, questo fa ben sperare: le parole devono essere positive, amichevoli e soprattutto molto rispettose. Inoltre vi devono pervenire entro un breve periodo di tempo (ad esempio in pochi giorni, all’incirca in poco più di una settimana dall’inizio dello stop ai contatti).

Quando si deve fare molta attenzione?

  • Se sono coinvolti bambini
  • Se lavorate assieme
  • Se vivete assieme
  • Se vi imbattete inaspettatamente in lui/lei
  • Se bisogna scambiarsi oggetti

Se lavorate con l’ex

Non iniziate a conversare: lasciate che inizi lui e, se lo fa, mantenete un tono pacato e rispondete con frasi brevi.

L’unico neo, per così dire, è se dovete comunicare a causa di un’attività lavorativa.

Se così è, assicuratevi di parlare solo ed esclusivamente di lavoro, e se lui inizia a parlare di qualcosa di non correlato ad esso, reindirizzatelo sottilmente agli affari.

Se vivete assieme

Agite nel modo più cordiale possibile.

La maggior parte delle donne fa l’errore di pensare che la cosa migliore da fare sia quella di ignorare l’ex: ma farlo sarebbe sbagliato perché creerebbe più animosità tra voi e questa è l’ultima cosa che vogliamo. Invece, il modo migliore per gestire questa situazione è conversare pacatamente e per breve tempo.

Se vi imbattete inaspettatamente nel vostro ex

Mantenete la calma e salutatelo cordialmente. Anche in questo caso, non dovete fare altro. Se lui vi parla, voi rispondetegli con tranquillità e poi andate.

Non frequentate apposta i suoi luoghi per incontrarlo: se lo fate e lui se ne accorge, sembrerete disperate e questo vi farà ottenere l’effetto opposto.

Scambio di oggetti con l’ex

Se l’ex vi chiede le sue cose indietro, dovete assolutamente dargliele. Nessun se o ma al riguardo, quindi potete infrangere la regola del non contatto, ma solo in questo caso. Dopo che gli avrete restituito le sue cose, tornate al punto di partenza.

Come gestire l’interazione quando vi scambiate le vostre cose?

Entrate, fate lo scambio ed uscite.

Se il vostro ex avesse qualcosa di vostro che rivolete , se si tratta di oggetti futili come uno spazzolino da denti, potete sicuramente farne a meno, e restare nella regola del non contatto.

“Uscite con voi stessi”

Uscire con te stesso significa fare delle cose per te che vorresti o ti aspetteresti che il tuo ragazzo o compagno/a facesse per te. Si tratta di cose molto carine come comprarvi dei fiori, scrivervi un biglietto d’amore, fare un bagno caldo con la schiuma profumata, portarvi fuori a bere qualcosa o per una bella cena, ma in realtà l’essenza più profonda è farti sentire come vuoi sentirti all’interno della relazione amorosa.

Le Strategie anti-fallimento

Viviamo in un’era digitale in cui la tentazione è ovunque: quanto sarebbe allettante controllare il profilo Facebook dell’ex? Oppure vedere qual è l’ultima volta che ha fatto accesso a Whats App?

Ecco alcune strategie per tenere alla larga le tentazioni!

Se seguirete questi consigli, le vostre possibilità di completare con successo la regola senza contatto aumenteranno drasticamente.

1) Date il suo numero a un vostro amico/a fidato/a

2) Rendetevi così impegnati da non avere tempo per pensare a lui/lei

3) Tenete un diario

4) Smettete di seguirlo/a su Facebook e sui social

1. Date il suo numero a un amico

Scrivete il suo numero su un pezzo di carta e poi cancellatelo dal telefono. Portate il pezzetto di carta a un amico o amica fidato e ditegli di non darvelo fino a quando i vostri  21-45 giorni non saranno scaduti.

2. Rendetevi molto impegnati

Questo per fare in modo di non avere tempo per pensare a lui o fare qualcosa di cui vi pentirete.

Se seguite nel modo giusto la regola del no contact, tutto avverrà naturalmente.

Finché riuscirete a seguire questa strategia assieme a poche altre, dovreste essere al sicuro.

3. Tenete un diario

Scrivere ciò che provate può fare sparire la tristezza della separazione. Uscite e comprate un diario, che userete solo per la regola del nessun contatto.

Annotate i vostri sentimenti: è un modo per capire meglio ciò che provate e per impedirvi al tempo stesso, di cercare il vostro ex compagno.

Scrivete quindi tutto ciò che sentite, senza freni, scrivete quanto siete arrabbiati e sconvolti, tirate fuori tutto finché non vi sentirete più leggeri e soprattutto non avvertirete più il bisogno di chiamarlo.

4. Smettete di seguirlo su Facebook e social

Notate bene: abbiamo scritto “smettete di seguire” e non “rimuovete dagli amici”

Che ci crediate o no, c’è una differenza tra le due cose: smettere di seguire significa che non  verranno più visualizzati nel vostro feed i suoi aggiornamenti. E’ molto meglio agire in questo modo piuttosto che rimuoverlo dalle amicizie, cosa che potrebbe causare in lui del risentimento.

Dott.ssa Alessia Pullano
Psicologa e Psicoterapeuta

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    Quando il Partner Non vuole Figli

    Diventare genitori, per molti, è un vero e proprio sogno nel cassetto.

     Sono molte le persone che sognano questo momento da sempre, magari anche da quando sono piccoli, in quanto spesso la visione della famiglia include un bel matrimonio, un buon marito/compagno con cui andare d’accordo e almeno due figli.

    La tipica famiglia del Mulino bianco, in effetti, ha condizionato la visione del concetto familiare di molti e questo, soprattutto negli anni precedenti, è stato particolarmente sentito.

    Proprio da ciò hanno avuto origine tutti gli stereotipi e le idee comuni secondo cui, necessariamente, ad un certo punto della propria vita ci si debba “sistemare” e quindi creare una vera e propria famiglia.

    Pensare e vedere una coppia senza figli, fino a qualche anno fa, era qualcosa di “anormale” o comunque fuori dal comune, se pensiamo anche al fatto che in passato le famiglie erano molto più allargate di quanto lo siano oggi.

    Allo stesso modo pensare ad una donna o ad un uomo, in un qualche modo, includeva l’idea che prima o poi sarebbero diventati genitori come se questa fosse una “tappa normale e necessaria” nella vita di ognuno di noi.

    Oggi qualcosa è cambiato: vediamo famiglie sempre più piccole, in cui spesso è presente un unico figlio, così come sono sempre più in aumento le donne e gli uomini che decidono di non diventare genitori.

    La frase “non voglio figli”, oggi, è alquanto frequente tanto da non essere più considerata strana o anormale.

    Questo, però, alcune volte può essere fonte di litigi o di tensioni all’interno della coppia in quanto possono esserci idee contrastanti: cosa fare? Come comportarsi in questi casi?

    In questo articolo cercheremo di affrontare questo delicato argomento cercando anche di dare qualche consiglio “pratico” per affrontare questa situazione.

    Il grande passo di diventare genitori

    Il tema della genitorialità è sicuramente molto delicato in quanto include elementi e aspetti del Sé che, spesso, non sono facili da affrontare.

    La genitorialità inoltre può anche essere un tema che divide: c’è chi non aspetta altro perché si sente maturo e in grado di compiere questo passo e chi, invece, non riesce a percepirsi come un genitore.

    Quello che bisogna precisare è che non c’è assolutamente nulla di strano in queste due diverse e contrastanti opinioni in quanto percepirsi, o soltanto immaginarsi come un futuro genitore, tocca delle “corde profonde” del proprio Io.

    Per molti anni abbiamo avuto una visione ben precisa: quella secondo cui una donna fosse stata creata appositamente per avere figli, a prescindere dalle caratteristiche di personalità e temperamentali.

    Oggi invece si parla proprio di “funzione genitoriale” per cercare di sottolineare il fatto che si tratta di una funzione che non ci viene data in modo deterministico.

    Insomma non basta essere delle donne per essere delle buone madri così come non basta essere un uomo per essere un buon padre e ciò è visibile da tutte le notizie di abuso e violenza che, spesso, siamo costretti a sentire.

    Essere o diventare genitori comporta l’assunzione di un ruolo che, inevitabilmente, determina l’esercizio di alcune funzioni e compiti essenziali, le funzioni genitoriali appunto.

    A cosa si fa riferimento?

    Al processo dinamico attraverso il quale si impara a diventare genitori capaci di prendersi cura e di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai bisogni dei figli; bisogni che sono estremamente diversi a seconda della fase evolutiva.”

    Quindi, da genitori, dobbiamo riuscire a prenderci cura di un Altro che è diverso da noi stessi, nonostante sia stato generato da noi, e dobbiamo riuscire a soddisfare quelli che sono i suoi bisogni essenziali, ad esempio il bisogno della nutrizione o anche i suoi bisogni affettivi.

    Questo sicuramente ci fa comprendere quanto questo ruolo sia delicato e ricco di responsabilità.

    E ciò è evidente soprattutto durante i primi anni di vita del bambino in cui la relazione che si instaura è tipicamente asimmetrica e non reciproca: è sempre il genitore, quindi l’adulto, a prendersi cura del bambino e mai il contrario.

    In queste fasi, quindi, la sopravvivenza del bambino dipende proprio dall’adulto di riferimento che si prende cura di lui.

    Essere genitori, quindi, non è qualcosa di innato ma, in un certo senso, si apprende col tempo.

    Come ogni funzione da apprendere, il soggetto deve sentirsi pronto e motivato affinché possa avere possibilità di successo.

    Ed è per questo che si parla di un vero e proprio passo: si diventa genitori, non lo si è per Natura.

    Rispetto a ciò, quindi, si può scegliere se esserlo o meno.

    Quanto contano le esperienze passate?

    Come spesso accade di fronte alle situazioni nuove della vita, le esperienze passate inevitabilmente non possono che avere un peso.

    Questo, seppur possa sembrare strano, succede anche rispetto al tema della genitorialità.

    Pensate mai a come sono stati i vostri genitori?

    E quando ci pensate, vi capitato mai di ripetervi la popolare frase “non sarò mai come loro”?

    Spesso ci diciamo proprio questo: pensate che secondo il punto di vista della psicologia, le figure genitoriali e le esperienze di cura da loro sono essenziali per il nostro benessere e per lo sviluppo della nostra funzione di cura.

    Secondo molti autori, tra cui anche Berne, la genitorialità è uno spazio psicodinamico che si forma in ognuno di noi sin dall’infanzia.

    Già in questa fase, infatti, iniziamo ad interiorizzare tutte le esperienze vissute, le aspettative e i desideri rispetto a questa tematica; si forma ciò che viene definito Genitore interno”.

    Molto importante è anche il fatto che la funzione di cura dipende proprio dall’esperienza di cura che abbiamo ricevuto dagli adulti di riferimento.

    Tutto ciò spiega perché molte volte, quando si diventa genitori, si attuano gli stessi modelli e stili genitoriali ricevuti in passato nella propria infanzia.

    Insomma il passato influenza anche il rapporto che si avrà, in futuro, con i propri figli.

    Se noi pensiamo a tutto ciò in modo positivo e quindi pensiamo ad ottime esperienze di cura e a buoni modelli genitoriali, sicuramente possiamo vederlo come un fattore protettivo.

    Spesso, però, può anche avvenire il contrario e quindi aver ricevuto esperienze e modelli negativi che quindi determineranno fattori di rischio per l’essere genitori.

    Non è così inusuale, quindi, che chi ha assistito a modelli ed esperienze negative, possa aver paura di diventare genitore, proprio perché può aver paura di non riuscire ad essere un buon genitore.

    Così come non è inusuale che, in questi casi, non si vogliano avere figli perché si ritiene che il ruolo di genitore non faccia al caso proprio.

    Ovviamente questo non vale sempre e comunque ma può essere una possibile spiegazione di chi, con fermezza, decide di non avere figli.

    Così come c’è chi non vuole avere un figlio per paura del cambiamento o di attuare un passo molto più grande di ciò che si può affrontare oppure c’è chi non vede la genitorialità come una propria realizzazione di vita.

    Insomma moltissimi motivi, tutti validi allo stesso modo.

    Come affrontare questa situazione nella coppia?

    Come accennato, quindi, la scelta di non diventare genitore è assolutamente legittima e spetta ad ognuno in totale libertà e, soprattutto, dopo essersi analizzati a fondo, magari anche con un aiuto esterno e professionale.

    Quello che, però, capita è che inevitabilmente la coppia entra in crisi quando uno dei due partner sente di non voler diventare genitore e lo comunica all’Altro.

    Questo è assolutamente normale perché, in questi casi, i due partner non possono non scontrarsi con il fatto che c’è una divergenza nella propria visione di famiglia.

    Tutto ciò inevitabilmente porta una crisi profonda nella coppia. Spesso ci si chiede: è possibile reggere?

    La risposta non è ovvia e, probabilmente, dipende da come viene gestita la situazione.

    Nella maggior parte dei casi c’è da dire che le coppie non reggono perché, spesso, diventare genitori (o non diventarlo) fa parte di un progetto di vita e di come ci si percepisce.

    Se si ha un’idea chiara di ciò che si è e di ciò che si vuole, è difficile cambiare idea, soprattutto se si parte dal presupposto che non è giusto farlo in previsione di un Altro.

    In questo caso, infatti, uno dei due partner dovrebbe “adeguarsi” e accontentare l’Altro, ma ciò non è sempre giusto.

    Consigli: come comportarsi quando il partner non vuole avere figli ?

    Dunque come ci si dovrebbe comportare? Cosa è giusto fare in questi casi?

    Condividi le tue idee il prima possibile

    Una mossa che potrebbe evitare crisi e rotture dolorose è sicuramente farsi conoscere completamente dall’Altro sin da subito. Cosa significa?

    Sicuramente ciò non vuol dire che al primo appuntamento dovrai parlare di figli e di progetti di vita così a lungo termine ma, inevitabilmente, ciò va fatto nelle prime fasi di una storia seria.

    Insomma ad un certo punto di una frequentazione, è normale percepirsi come coppia: è proprio in queste prime fasi che bisogna aprirsi e confidarsi anche rispetto alle proprie aspettative e ai propri sogni.

    In questo caso, quindi, è sicuramente giusto parlare dell’eventualità di avere figli o meno, così da capire se il proprio partner può essere effettivamente quello giusto perché ha le stesse idee e la stessa visione di famiglia.

    Spesso, purtroppo, capita che tutto ciò venga fuori “quando è troppo tardi” o perché non è stato affrontato l’argomento o perché non è stato affrontato nel modo giusto o è stato sottovalutato.

    Essere chiari, dunque, è sempre la mossa giusta, soprattutto se si è convinti delle proprie decisioni.

    Non cercare di fargli cambiare idea

    Quello che spesso si fa, in modo quasi inconsapevole, è cercare di convincere l’Altro a cambiare idea.

    Questo spesso avviene per le decisioni banali, ad esempio la scelta di un film da vedere, ma anche per le decisioni importanti come quella di volere o meno un figlio.

    A questo punto, se hai provato a farlo, chiedi a te stesso: è giusto che qualcuno cambi idea per te?

    È giusto che una persona si adatti per compiacerti?

    Questo non è assolutamente sano sia per quanto riguarda la coppia sia per quanto riguarda i singoli partner.

    Non lasciarti convincere

    Se tu sei il partner che non vuole figli, un consiglio è sicuramente quello di non lasciarti convincere.

    Quante volte capita che, nella coppia, uno dei partner si adatti alle scelte dell’Altro?

    Moltissime, probabilmente perché si è molto innamorati o perché abbiamo paura di perdere quella che crediamo essere la nostra metà.

    Nel caso di un figlio e, quindi, della genitorialità, il partner sicuramente c’entra, perché si diventa genitori insieme, ma non è il punto essenziale; al centro, infatti, ci sei e ci devi essere tu e il rapporto che avrai con il futuro bambino.

    Se tu senti che ciò non fa per te, non farti convincere, semplicemente perché ne soffriresti così come ne soffrirebbe il bambino.

    Se invece ti senti confuso rispetto a questa decisione e senti che, probabilmente, ci sono questioni irrisolte rispetto a questa tematica, chiedi aiuto ad un professionista per capire chi sei e cosa vuoi.

    Riflessioni conclusive: cosa abbiamo detto sin’ora

    Insomma la decisione di avere un figlio o meno è sicuramente un passo delicato che spetta a noi soltanto, senza subire l’influenza del nostro partner.

    Come abbiamo visto mettere al mondo un figlio è una cosa, essere dei buoni genitori un’altra.

    Sicuramente per essere dei buon genitori dobbiamo innanzitutto volerlo, altrimenti partiamo già con il piede sbagliato.

    Cercate dunque di seguire sempre quello che il vostro cuore vi sussurra: è l’unica strada per essere felici.

    Dott.ssa Alessia Pullano
    Psicologa e Psicoterapeuta

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      Le ragioni per cui un uomo Improvvisamente Sparisce

      Analizziamo in questo articolo le ragioni per cui un uomo improvvisamente sparisce.

      Quante volte vi è capitato di vedere una persona con entusiasmo, passare momenti di vera poesia,  vivere giornate ricche di avventura e di sentimenti positivi con colui che credevate stesse per diventare il vostro lui per la vita?

      Sareste state disposte a scommettere su quel tipo che in breve tempo, ha conquistato il vostro cuore e la vostra fantasia!

      Giocoso, affabile, simpatico, divertente, aveva sempre una idea nuova su come passare il tempo assieme e vi ha fatto vivere dei momenti davvero indimenticabili.

      Ma non è tutto: vi cercava assiduamente, tra chiamate e messaggini, eravate praticamente una cosa sola… ma tutto a un tratto, è sparito!

      Esattamente come farebbe un volatile, o una farfalla, ha preso il volo e non vi ha più chiamate. Quando avete provato a farlo voi, poi, o non vi ha risposto oppure ha addirittura interrotto la comunicazione…

      Ci siete rimaste male, male davvero!

      Eppure accade spesso, troppo spesso, che gli uomini prendano le distanze in questo  modo, senza prima parlarne, senza dare, a volte, spiegazioni, e sempre senza dare indizi che avrebbero permesso alla malcapitata quantomeno di preparasi  psicologicamente alla rottura improvvisa…

      Purtroppo questo tipo di comportamento, improntato all’egoismo ed al rifiuto di affrontare le responsabilità, pare essere in maggior parte appannaggio soprattutto dei maschi, anche se esistono comunque dei casi che vedono protagoniste di strane “sparizioni” anche le donne.

      Secondo uno studio del 2018, su 1.300 persone intervistate, un quarto di esse ha ammesso di avere compiuto atti di “ghosting” – così si chiama questo tipo di sparizioni – nei confronti dell’ex partner. Un quinto, invece, ha confessato di essere stata vittima di ghosting.

      Mentre il termine ghosting suona più come uno scherzo innocente (che invece così innocente non è), l’atto è davvero molto impattante sulla vita della persona che viene lasciata.

      Esistono casi infatti che vedono anche coppie di lunga data sfasciarsi sotto il peso di comportamenti immaturi.

      Uomini che quindi spariscono lasciando anche dopo anni di relazione stretta o di convivenza la loro donna senza darle spiegazioni, perché non sopportano di farlo.

      Avete capito bene: per quanto alle donne sembri assurdo, agli uomini dare spiegazioni spesso non piace affatto.

      Il risultato è che la donna abbandonata soffre per mesi e a volte anche per anni di problemi come bassa autostima, vergogna, sensi di colpa immotivati, ansia, depressione.

      A volte queste persone sviluppano vere e proprie patologie come disturbo di ansia da separazione, sindrome da abbandono.

      E se il soggetto  che è stato lasciato soffriva già in precedenza di insicurezze causate da schemi di attaccamento adulto disorganizzato o insicuro, viene esposto a problematiche psicologiche serie.

      Perché un uomo sparisce improvvisamente?

      Secondo alcuni Psicologi, la maggior parte delle volte il motivo per cui qualcuno fa ghosting ha poco a che fare con chi ne è vittima.

      Piuttosto, spesso significa che chi sparisce ha una forte immaturità emotiva, se non veri problemi di attaccamento e altro ancora.

      Chi è emotivamente immaturo infatti mostra forti incongruenze tra ciò che dice e ciò che invece fa.

      Ed è questa incoerenza che prende il sopravvento quando questi individui spariscono subito dopo, magari, avere detto alla loro partner che si sentivano pronti  per sistemarsi o sposarsi con lei.

      La paura dell’impegno

      Non tutti gli uomini vogliono impegnarsi per la vita.

      Sicuramente non è detto che siano onesti sin da subito con la partner, forse anche perché non hanno neanche loro le idee chiare, ma alcuni preferiscono sperimentare perché amano il brivido di avventure sempre nuove.

      Altri invece magari hanno già una partner e desiderano evadere dalla vita di coppia e dalle sue (a loro avviso noiose) routines.

      Cercano nelle altre ciò che non trovano nella compagna ufficiale, ma non sono disposti a lasciarla per iniziare una nuova relazione.

      Purtroppo molte donne cadono vittime di situazioni come questa, senza uscita.

      Il brivido della caccia

      Gli uomini hanno l’istinto di cacciare.

      Ovviamente spesso sono loro che amano inseguire la preda e cercano di conquistarla, anche se nel tempo le donne si sono date molto da fare in questo senso.

      Per loro è quasi un “lavoro”, una prova di abilità: inseguire una donna non frustra in alcun modo un uomo, anzi.

      Questo tipo di sfida lo fa divertire.

      L’uomo fa tutto ciò che può per conquistare la donna che ha scelto di fare innamorare, ma il lato spiacevole è che, qualche giorno dopo la conquista, subentra la noia.

      Vuole provare brividi nuovi, quindi se ne va alla ricerca di una nuova preda, in modo da sentirsi sempre più “Don Giovanni”. Questa è una caratteristica dei Narcisisti, ma non solo.

      La noia del Cacciatore

      In una donna esiste sempre qualche peculiarità che attira l’uomo. Gli uomini sanno cosa vogliono e cosa vale la pena cercare.

      Ecco quindi che, dopo avere fatto di tutto per conquistare la donna, vogliono ancora e ancora le stesse situazioni eccitanti degli inizi.

      Quando queste però non possono più verificarsi, ecco che l’uomo sposta la sua attenzione verso altre conquiste.

      Allo stesso tempo, dobbiamo ammettere che spesso le donne quando sanno di avere l’uomo in pugno si sentono al sicuro, e smettono di essere eccitanti e di curarsi come agli inizi.

      Il loro errore più grande è scordarsi che vincere ha una responsabilità.

      Il Mistero non c’è più

      Prima che un uomo faccia una mossa, ha previsto cosa può ottenere dopo aver vinto.

      Per lui il mistero che cela una donna esercita un grande fascino, ecco perché desidera così tanto scoprire quel mistero. È quel mistero che attira l’uomo nella rete della donna.

      Lui si chiede come ci si sentirà a baciare una donna come lei.

      La vede indossare un abito sensuale e si chiede cosa ci sia sotto quel vestito. 

      Lui vede grandi seni e glutei ed inizia a immaginare l’estasi di giocare con loro. tutto ciò che riguarda la donna diventa un mistero, un mistero in cui desidera essere avvolto.

      Dopo avere avuto la donna, dopo avere avuto la possibilità di esplorarla e conoscerla, l’uomo sente di avere ottenuto tutte le risposte che voleva ed il mistero inizia a svanire.

      Gli sembri instabile 

      La maggior parte degli uomini non vuole stare con una donna che pensa sia emotivamente instabile.

      Potreste aver detto o fatto qualcosa che gli ha dato quell’impressione al primo appuntamento o ai successivi; provate a ripensare a quello che avreste potuto dire per dargli quella convinzione.

      L’arma più grande che una donna ha è l‘imprevedibilità.

      Un uomo non dovrebbe essere in grado di prevedere la prossima mossa di una donna: se c’è qualcosa che dovrebbe sapere, è che sei capace di andartene quando lui sbaglia.

      Avevi troppa paura di essere ferita

      La maggior parte delle donne ha avuto brutte esperienze nella vita di coppia.

      Molte hanno avuto relazioni con uomini che hanno mentito in passato o che hanno imbrogliato.

      Se avevi un ragazzo che ti copriva di affetto e promesse che poi è sparito improvvisamente, per te sarà molto difficile fidarti di un altro uomo.

      Ecco perché ora ogni volta che incontri un uomo che ti piace, avverti una minaccia e ti chiedi se anche lui ti farà soffrire, anzi: ne sei già quasi certa.

      Ti preoccupi così tanto di essere nuovamente ingannata, che ti impegni (senza saperlo) nel mettere in atto dei comportamenti distruttivi.

      Per esempio:

      Gli fai pressioni anzitempo per sapere se lui desidera impegnarsi con te

      • Esprimi una visione negativa degli uomini o “interpreti il ruolo della vittima” parlando sempre di quanto sei stata ferita in passato

      • Ti comporti in modo sospettoso e geloso, come se lui non sia affidabile

      Tutti questi comportamenti e queste convinzioni danneggiano la relazione e abbassano le possibilità di fare in modo che il tuo lui resti in sintonia con te.

      Gli uomini hanno bisogno di provare un senso di libertà e fiducia per sentirsi a loro agio e approfondire una relazione sentimentale.

      Inoltre, nessun uomo forte e sicuro di sé vuole rassicurare costantemente una donna che è insicura e che ha sempre paura di perderlo.

      Se vuoi che il tuo uomo resti interessato a te, devi cercare di lasciare andare – magari con l’aiuto di un Psicologo – la paura di essere tradita e devi concentrarti sul divertimento, l’energia positiva e il benessere.

      Non si tratta di mentire sul tuo dolore e sul dolore passato; piuttosto, significa che stai dimostrando di andare avanti e che non stai andando ad appesantire il tuo nuovo rapporto con le dolorose esperienze del passato.

      Ci sarà sicuramente un momento per aprirsi più in avanti, ma all’inizio della relazione assicurati che il lato che il tuo uomo o ragazzo vede di te sia quello migliore.

      Non portate troppo “carattere” agli appuntamenti

      Secondo una psicologa americana, Rachel Greenwald, uno dei più grandi problemi del ventunesimo secolo è quando alcune donne mostrano il lato più “maschile” della loro personalità ad un appuntamento.

      Prendono il comando, scelgono dove vedersi, contraddicono il partner su molte cose e mostrano comportamenti prepotenti, non assertivi.

      Ciò che funziona in ufficio non funziona negli appuntamenti: la psicologa quindi suggerisce di lasciare il lavoro altrove e di portare il lato più femminile agli incontri. “Portate la vostra parte divertente e appassionata e non siate prepotenti: questo è il primo motivo per cui gli uomini scompaiono” afferma.

      Non incolpare te stessa

      Non è colpa tua se lui se ne è andato: spesso ci si interroga sui motivi che hanno portato il compagno ad andarsene, e ci si danno molte colpe. Se un uomo non resta, c’è poco che si poteva fare.

      Fare il “gioco sporco” per riaverlo e cadere in depressione non ci restituirà chi è fuggito: ritardare il momento in cui avere rapporti non è un modo sicuro per mantenere un uomo che è solo di passaggio.

      Non è tutto perduto.

      Recupera la tua autostima

      Sii una donna difficile da prevedere e da conquistare:

      Le persone non sono come pensi che siano all’inizio.

      Ognuno di noi indossa delle maschere, nel corso della vita, e l’errore che fa la maggior parte delle donne è che si innamorano di chi potrebbe diventare un uomo piuttosto che di chi è veramente.

      Non innamorarti di chi lui “potrebbe essere”.

      Prenditi tempo

      Lui di certo non sparirà solo perché hai bisogno di prenderti un po’ di tempo per capire cosa vuoi. Cerca di capire se ti piace chi è lui ora, nel presente, e decidi se vuoi dargli il tuo amore oppure no.

      Poi agisci di conseguenza.

      1. Non contattarlo 

      Anche se ti ha lasciata, non permettergli di portar via anche la tua dignità.

      Le donne spesso trovano i motivi più assurdi per ricontattare i loro ex: per chiudere definitivamente, oppure per sapere come sta, o ancora per raccontargli qualcosa che è successo. La verità è che lui non sta più con te.

      Ha smesso di stare con te perché non è più interessato: prima te ne rendi conto e lo accetti, meglio starai nel lungo periodo. Ricorda, se volesse vederti o parlarti lo farebbe!

      2. Non prenderla sul personale

      Quando un ragazzo scompare, è quasi inevitabile provare un’ondata di insicurezza. Cos’ho fatto di sbagliato? Perché non ero abbastanza brava?

      Ci si mette in discussione oltre il limite consentito dalla ragione e si finisce con l’esagerare. Non hai fatto niente di sbagliato, questo ragazzo semplicemente non era adatto a te.

      3. Tieniti occupata

      Come con la maggior parte delle esperienze dolorose, ci vuole tempo per stare meglio.

      Ecco perché la cosa migliore che puoi fare è tenerti il più impegnata possibile. Immergiti nel lavoro, trascorri del tempo con gli amici, prova a fare un nuovo esercizio di ginnastica.

      Mantieni il tuo programma fitto di impegni in modo che la tua mente non torni continuamente a lui e non controllarlo su Facebook, Twitter, Instagram o qualsiasi altro social media.

      Se senti il bisogno di controllarlo, guarda dei video divertenti su YouTube o chiama una amica.

      Restare occupati e mantenere la vita divertente e appagante avrà dei risultati positivi a lungo termine e ti metterà dell’umore migliore per potere incontrare nuove persone.

      Dott.ssa Alessia Pullano
      Psicologa e Psicoterapeuta

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