Calo del desiderio nella Coppia: cosa fare ?

Molto spesso capita che una coppia arrivi a sperimentare un calo del desiderio.

Quel gelo di due fidanzati che non riescono più a stare insieme nell’intimità.

A quanti di noi è capitato di perdere quell’intimità che caratterizzava il rapporto con il nostro partner?

Sarà capitato a tutti noi, almeno una volta nella vita di pensare “ perché non la desidero o non lo desidero più”?

Bene, sicuramente è arrivato il momento di prendere in mano la situazione e cercare di capire non solo cosa nasconde questa mancata voglia e questo mancato desiderio, ma anche cosa si può fare per porre rimedio a questa situazione, prima che sia troppo tardi.

Calo del desiderio: perchè?

Poco fa l’abbiamo accennato: due fidanzati o comunque due compagni possono arrivare a vivere un vero e proprio blocco, da un punto di vista sessuale.

Una coppia può dunque arrivare a vivere una situazione caratterizzata da una passione che non c’è più, da un desiderio che sembra essere andato chissà dove.

Il sesso, si sa, per molti di noi è quella ciliegina sulla torta che non può proprio mancare: all’inizio di un rapporto, l’intesa sessuale solitamente è a mille, perché si attraversa la fase dell’innamoramento.

La cosiddetta fase delle farfalle nello stomaco, in cui tutto è bello e fantastico, in cui l’altro è bello e fantastico.

Dopo le cose però possono cambiare: insomma possiamo arrivare a vedere e a sentire cose diverse nei confronti del nostro partner.

Ma perché? Perché può succedere questo? Perché due persone possono arrivare a non desiderarsi più?

Diciamo che alla base può esserci più di una causa. 

Cerchiamo di capirne di più, qui di seguito.

Il tempo: in che senso?

Iniziamo con il dire che spesso è il passar del tempo a logorare quella fiamma che bruciava ardentemente.

Pensate ad una coppia che è sposata da 50 anni: molto probabilmente non è sessualmente coinvolta come lo era nei primi anni di relazione.

E questo non solo a causa del passar del tempo, che inevitabilmente può avere delle sue ripercussioni, ma anche a causa di alcune mancanze che si possono sperimentare, nel tempo, appunto.

Se una coppia, per esempio, non riesce a ritagliarsi dei momenti per sé, come può pretendere che la passione rimanga immutata negli anni?

Stress, ansia di invecchiare e tecnostress

Per non parlare di altri fattori di rischio come lo stress dovuto al lavoro o anche ad alcuni problemi familiari.

Un soggetto, a causa di un periodo abbastanza stressante, può arrivare dunque a mettere in secondo piano il sesso che invece ha bisogno di calma e soprattutto di tempo.

Anche una vita monotona può portare una coppia a mettere da parte la passione e il sesso.

Se una coppia arriva a fare le stesse cose, non aggiungendo pepe nella relazione, non può che assaporare il sapore dell’abitudine, che prolungata nel tempo, può solo che essere letale.

Da non sottovalutare anche l’ansia di invecchiare: ebbene si, pensate, sembrano essere maggiormente le donne a soffrirne.

Donne queste che credono di non essere più attraenti e desiderabili e che possono arrivare dunque ad essere ossessionate dal loro corpo, dai loro difetti fino a perdere la voglia di avere rapporti con i loro partner, poiché perdono al contempo la voglia di mettersi in gioco.

Tra le altre ragioni che possono portare ad un calo del desiderio abbiamo la depressione, un disturbo che porta con sé inevitabilmente pensieri negativi e che si ripercuote sulla sessualità.

Oggi si parla anche di tecnostress: pensate, sembra essere tra le cause più comuni del calo del desiderio sessuale.

Cosa intendiamo con tecnostress?

Lo stress che deriva dalla tecnologia: secondo alcuni studi una percentuale di uomini sembra non aver uno stimolo sessuale a causa di un utilizzo prolungato dei social.

Ragioni organiche e non

Spesso alla base, però, ci sono delle motivazioni fisiologiche di cui spesso siamo all’oscuro: parliamo di squilibri ormonali che possono portare ad una minor produzione di testosterone.

In una donna il calo del desiderio può essere associato, per esempio, ad alcune circostanze come il ciclo mestruale, la gravidanza, la menopausa.

In gravidanza, per esempio, alcune donne preferiscono ridurre o annullare la frequenza dei rapporti, a causa di variazioni ormonali e di umore.

Gli ormoni, come la maggior parte di noi sa, sono fondamentali se parliamo di desiderio sessuale, poiché sono proprio le variazioni ormonali ad alterare la libido.

Per non parlare di diverse malattie croniche come un’insufficienza epatica o altre disfunzioni organiche..

Il calo del desiderio sessuale può manifestarsi anche a seguito dell’abuso di alcole droghe o di farmaci che comprendono antidepressivi, antipertensivi, etc.

Ulteriori cause psicologiche e relazionali

Anche l’avere dei pensieri negativi sui rapporti intimi può far la sua parte, sapete?

La paura di una gravidanza indesiderata o di contrarre malattie o ancora l’aver vissuto delle esperienze poco gratificanti.

Tutto questo può far abbassare la nostra soglia del desiderio, perché magari abbiamo paura di non essere “bravi” .

A volte il problema è semplicemente nella coppia, nella sua comunicazione: spesso, a livello relazionale, vengono vissuti dei conflitti che se non risolti adeguatamente possono ripercuotersi a livello sessuale.

A volte c’è semplicemente una mancanza di comunicazione: parliamo di quelle coppie che non si parlano più, che non si ascoltano più.

Parliamo di quelle coppie che stanno insieme, ma che in realtà non condividono nulla, non si confrontano su nulla.

Con questi presupposti come può una coppia stare bene nell’intimità? Con questi presupposti come può non venir meno l’attrazione mentale e quella fisica?

Spesso il problema è un altro: seppur una coppia si ami tanto, può non riuscire ad essere soddisfatta da un punto di vista sessuale, perché magari sessualmente non si è attratti dall’altro e questo alla fine può arrivare a ripercuotersi sulla frequenza dei rapporti che si hanno. O meglio, che non si hanno.

Come riaccendere il desiderio

Insomma, come abbiamo visto il calo del desiderio può avere alla base diverse cause.

Conflitti di coppia, dinamiche relazionali passive, diminuzione di attrazione fisica, stress, abitudine.

Come fare per riaccendere quella fiamma andata ormai persa?

Sicuramente vi starete chiedendo proprio questo. Cerchiamo di soddisfare la vostra curiosità, dunque.

Accettazione: primo passo

Il primo passo da fare è sicuramente quello dell’accettazione: prendete consapevolezza del problema e accettatelo.

Solo così potete affrontarlo: chiudere gli occhi non serve a nulla se non a peggiorare le cose.

Auto-analisi: secondo step

Fatto questo chiedetevi a cosa è dovuto questo calo e cercate di trovare delle risposte insieme.

Quando avete iniziato a non desiderarvi più?

Se il vostro problema sta proprio nella comunicazione, allora fermatevi per un momento e cercate di lavorare proprio su questo aspetto.

Non riuscite ad essere sinceri l’uno con l’altro? Non riuscite a comunicare veramente i vostri bisogni? Perché?

Cercate di dare delle risposte a queste domande.

E’ importante cercare di capire se questo calo è davvero dovuto alla coppia o se è legato alle altre problematiche che abbiamo evidenziato poc’anzi: è un periodo stressante a lavoro? Forse state vivendo una vita troppo monotona?

C’è qualche problema a livello fisiologico?

Insomma, cercate di andare a fondo alla questione.

Prendersi cura di sè

Se dalle vostre risposte dovesse venir fuori che il problema è nella coppia, allora è arrivato il momento di trovare una soluzione.

E’ arrivato il momento di ritrovare quell’armonia andata persa, prendendovi cura di voi.

Perché la verità è questa: spessoabbiamo solo bisogno di prenderci più cura di noi e della coppia, attraverso la messa in atto di comportamenti semplici ma che fanno bene sicuramente al cuore e non solo.

Un recente studio di Birnbaum, professoressa di psicologia dell’Interdisciplinary Center in Herzliya, Israele, pubblicato sul Journal of personality and Social Psychology, ha confermato proprio questo: la messa in atto di comportamenti sensibili nei confronti del partner, può favorire e dunque incrementare il nostro desiderio sessuale.

Cerchiamo dunque di capire quali possono essere questi comportamenti sensibili, dando uno sguardo alle prossime righe.

La prima cosa da fare?

Chiedetevi cosa vi attraeva del vostro partner: qual è la cosa che più vi faceva o vi ha fatto impazzire?

Riportare alla mente questo non potrà che farvi bene.

  • Fatto questo, provate a riaccendere la passione facendo sentire l’altro desiderato.

A volte ci si sente trascurati e in questi casi non c’è cosa migliore che ricevere delle attenzioni o dei complimenti. O sentirsi dire “ ti desidero”.

 Questo può essere davvero terapeutico.

  • Prendetevi del tempo per voi, da passare insieme: organizzate delle giornate all’insegna della spensieratezza.

Organizzate magari una serata tutta per voi due, comunicate, ditevi tutto quello che vi passa nella testa. Tutto quello che ormai tenevate solo per voi.

  • Non rinunciate alle coccole: ebbene si, non dovete perdere occasione di farvi le coccole, poiché questi momenti di tenerezza sono fondamentali.

Pensate che in questo modo produciamo l’ossitocina, detta anche “ormone delle coccole” che attiva il sistema cerebrale del piacere.

  • Pensate a cosa avete condiviso insieme, in passato: perché non ricreare dei momenti che magari vi hanno fatto star bene?
  • Fate un bel viaggio: a volte si ha solo bisogno di respirare aria nuova, di staccare la spina e vedere cose nuove, insieme.
  • Prendetevi cura di voi, individualmente: in tutto questo, insomma, non dobbiamo dimenticare di prenderci cura di noi, come individui, non solo come coppia.

Dobbiamo prenderci cura del nostro corpo, della nostra mente, facendo sport, dedicandoci ai nostri hobbies.

Solo se stiamo bene con noi stessi possiamo star bene con gli altri e con il nostro partner.

  • Evitate la monotonia: cadere nella trappola della routine può essere letale, provate dunque a smettere di fare le stesse cose, cercando di dare input e stimoli nuovi alla coppia.

 Frequentate persone diverse e progettate insieme per il vostro futuro.

  •  In tutto questo non può mancare una cosa fondamentale: lasciatevi andare alle vostre fantasie.

Bisogna essere complici anche in questo: cosa vi piacerebbe di più fare sotto le coperte?

Date importanza anche a questi aspetti che sono essenziali

La routine, come detto, può essere letale e questa cosa vale anche se si parla di desiderio sessuale.

Per questo è necessario non rivedere un film già visto: siate imprevedibili, sorprendetevi, stuzzicatevi quando meno ve lo aspettate.

Insomma fate uno sforzo affinché il sesso non sia un dovere, ma un momento di puro piacere.

  • Parlate e parlate: come detto, il problema spesso è nella vostra comunicazione, ma anche nella vostra non comunicazione.

E’ fondamentale dunque parlarsi, dialogare, mettersi a nudo, ascoltarsi: questo non può che aiutarvi ad alleviare le vostre tensioni, qualora ci fossero.

Manifestate liberamente i vostri desideri e le vostre aspettative.

Chiedere aiuto

Se doveste rendervi conto che la mancanza di desiderio sessuale continua, nonostante tutti questi piccoli accorgimenti, provate a chiedere aiuto ad un professionista per cercare di capire effettivamente se i vostri problemi sono nella coppia o no.

Riflessioni conclusive: cosa abbiamo detto sin’ora

Insomma, come abbiamo potuto constatare da quello che abbiamo detto sin’ora, l’intimità è una sfera fondamentale che non va trascurata e che sicuramente porta con sé delle problematiche che devono essere portate alla luce.

Problematiche queste che possono riguardare l’individuo, la coppia e il suo funzionamento.

In questi casi è doveroso prendersi la responsabilità delle proprie azioni e cercare di salvare il salvabile, sempre se lo si vuole davvero.

E’ necessario ritornare a pensare per due, perché la passione non fa sconti a nessuno.

Insomma la sessualità può esserela spia di diverse problematiche: non chiudete gli occhi e affrontate la situazione di petto.

Prima che vi si chiuda anche il cuore: ricordiamo che un rapporto per essere duraturo deve essere alimentato, sotto tutti i punti di vista. Anche quello sessuale.

Non sottovalutiamo nulla e impariamo a dare meno cose per scontate.

Spesso ci si perde proprio per le piccole cose che in realtà sono grandi e a volte sono tutto.

E voi, avete voglia di riassaporare le piccole cose che spesso lasciamo per strada?

Dott.ssa Alessia Pullano
Psicologa e Psicoterapeuta

Hai bisogno di una consulenza?




    Psicologia dell’uomo che ha Paura di Impegnarsi

    Quante volte vi è capitato di incontrare sulla vostra strada uomini che avevano paura di impegnarsi?

    Uomini che tenevano in un certo senso le distanze da voi.

    Non è insolito sentire storie di questo tipo:

    “Lui? Mi ha detto che sono una ragazza fantastica, ma non se la sente di iniziare una storia seria, non se la sente di impegnarsi.”

    Bene, queste sono le tipiche frasi di uomini che appunto hanno paura d’impegnarsi.

    Ma perché?

    Perché un uomo può arrivare a pronunciare queste solite parole?

    Per pura superficialità o c’è ben altro dietro?

    Cerchiamo di capirne di più qui di seguito.

    La paura d’impegnarsi: cosa nasconde?

    Come accennato poc’anzi, qui di seguito parleremo di un limite che attanaglia molti uomini, ma anche molte donne: la paura d’impegnarsi.

    Una paura questa che si può manifestare in diversi modi, a partire dalla paura di iniziare una relazione seria a quella di sposarsi.

    Ma cosa nasconde questa paura?

    Spesso è sintomo di una profonda insicurezza.

    Le persone insicure, infatti, non riescono con facilità ad intraprendere una relazione e cercano in tutti i modi di alzare dei muri.

    Gli uomini che hanno paura d’impegnarsi, poiché insicuri, in un certo senso vogliono avere il controllo della situazione e per questo tendono a mettere dei limiti.

    Quest’insicurezza non è sempre visibile sin da subito, però, sapete?

    Spesso gli uomini tendono a nascondere le loro paure e le loro insicurezze, fino a quando non sono messi alle strette e devono prendere una decisione importante sul loro futuro.

    Quando la paura di impegnarsi ha radici lontane

    Sicuramente a questo punto vi starete chiedendo da dove derivi questa insicurezza che sembra essere alla base della paura di impegnarsi.

    Spesso deriva da un trauma emotivo vissuto nel periodo infantile: pensiamo per esempio ad un abbandono o a un rifiuto ricevuto da chi amavamo, magari da nostra madre.

    Quando una madre non reagisce alle richieste di suo figlio, ignorandone i pianti, le conseguenze possono essere evidenti da adulti.

    Un bambino che non si è sentito amato, da grande con molta probabilità non avrà fiducia in se stesso e negli altri, e per questo farà fatica a costruire rapporti solidi.

    Tutto questo può portare un uomo ad avere il terrore di impegnarsi con qualcuno, proprio per non sperimentare delle delusioni.

    L’uomo in questo è molto bravo: fuggire dalla paura di soffrire è un istinto e spesso anche il risultato di qualche sofferenza sperimentata.

    Per questo gli uomini possono arrivare a instaurare rapporti con persone sposate, pur di non impegnarsi e pur di continuare ad avere la certezza che l’altro starà al suo posto.

    O ancora, possono arrivare a intrattenere contemporaneamente più relazioni, proprio per mettere a tacere la loro insicurezza che li porta a voler preservare il loro stile di vita, senza apportare alcuna modifica.

    Intrecciare più relazioni contemporaneamente per gli uomini significa in un certo senso riuscire a non stabilire un’intimità o un rapporto amoroso con nessuno dei tanti. 

    Motivazioni di un uomo per non impegnarsi

    Voglio tenermi aperte altre porte

    Molti uomini preferiscono non impegnarsi semplicemente perché così facendo perderebbero l’opportunità di frequentare altre donne e alcuni uomini voglionoinvece tenersi aperte tutte le porte, soprattutto se sono appena usciti da un matrimonio fallimentare e quindi non hanno alcuna intenzione di formare un’altra coppia.

     A volte, insomma, un uomo non è semplicemente pronto a livello emotivo.

    Non ho chiuso definitivamente con il passato

    Alcuni uomini hanno paura di impegnarsi perché non hanno ancora chiuso con il passato o con una loro ex, in modo definitivo. Una ex che magari sentono o vedono ancora.

    In questi casi dunque è naturale non riuscire a pensare ad una nuova relazione se si è ancora ingabbiati nella vecchia.

    Ho altre priorità

    Spesso dietro la paura di impegnarsi c’è semplicemente la consapevolezza di avere altre priorità.

    Sono diversi gli uomini che vedono nella relazione o nell’impegno con qualcuno, un qualcosa che potrebbe limitare un proprio sogno o un proprio progetto.

    D’altronde la vita è fatta anche di obiettivi da raggiungere e spesso un uomo preferisce stare solo e realizzarsi, e pensare solo successivamente ad una relazione seria o ad una famiglia.

    Ma quali sono i segnali a cui dobbiamo far attenzione per capire se abbiamo di fronte un uomo che ha paura di impegnarsi?

    Continuiamo a leggere per saperne di più.

    I segnali dell’uomo in fuga

    L’uomo che ha paura di impegnarsi, come abbiamo detto, tende a palesare questo suo “limite” quando è messo alle strette: non c’è da stupirsi dunque se questi uomini all’inizio vi riempiono di attenzioni e sono entusiasti per poi scappare a gambe levate, al primo segnale di allarme, ovvero quando la cosa si fa più seria.

    Ma come si comporta tendenzialmente un uomo di questo tipo?

    No alle storie impegnative

    Sicuramente un uomo che ha paura di impegnarsi non ha avuto delle storie importanti, ma si è lasciato andare solo alle cosiddette “storielle”.

    Non ha dunque mai convissuto e le sue relazioni o sono durate poco o se sono durate molto, non erano comunque delle storie impegnative.

    Ovviamente questo non vale per tutti gli uomini: spesso alcuni hanno paura di impegnarsi, proprio perché hanno sperimentato la fine di un matrimonio.

    No ai programmi

    Un uomo che non vuole impegnarsi o che meglio ha paura di impegnarsi non fa programmi e preferisce vivere una storia alla giornata.

    Se la tira

    Se uscite con uomo che non ha intenzione di impegnarsi, state certi che se volete andare a cena o al cinema, non saprete la sua risposta se non all’ultimo momento.

    Non vi presenta mai come la fidanzata

    Se frequentate da un bel po’ un uomo, ma puntualmente non vi presenta come la sua compagna, allora sicuramente avete a che fare con un uomo che non vuole impegnarsi.

    Soprattutto se insieme non avete mai ragionato sulla natura del rapporto che intrattenete.

    C’è o non c’è

    Un uomo che non vuole impegnarsi c’è ad intermittenza: un giorno può arrivare a riempirvi di attenzioni, il giorno dopo può sparire senza dare segnali di vita.


    Come eliminare la paura di impegnarsi, quando questa deriva da un’insicurezza lontana

    Insomma, come abbiamo potuto constatare l’uomo che non vuole impegnarsi è imprevedibile, fa il prezioso, non programma e tutto questo lo fa perché vuole evitare delusioni o perché non si fida fino in fondo degli altri.

    O semplicemente perché non ha chiuso con il suo passato o vuole pensare prima alla sua carriera.

    Ebbene si, dietro la frase “non voglio una relazione seria” si possono nascondere diverse realtà.

    Si può poter nascondere una fragilità che l’uomo spesso tende a mascherare con dei comportamenti da “bello” ma che in realtà sono solo un modo per evitare di soffrire.

    Oppure semplicemente si può nascondere la volontà di un uomo che vuole pensare alla sua carriera e alla sua vita in generale, prima di impegnarsi, soprattutto se non ha chiuso in modo definitivo con il passato.

    Ma quando la paura d’impegnarsi deriva da un’insicurezza di fondo, cosa bisogna fare?

    Quando il non volersi impegnare non è semplicemente una scelta consapevole, ma una conseguenza di un problema relazionale, come bisogna comportarsi?

    Vediamo qui di seguito qualche consiglio utile per tutti quegli uomini che decidono di astenersi dalle storie serie, non perché vivono ancora nell’ombra di una storia passata o perché sono concentrati sui loro progetti futuri lavorativi, ma perché sono bloccati emotivamente e non riescono di conseguenza a lasciarsi andare.

    Accettate il vostro problema relazionale

    Miei cari uomini se non riuscite a lasciarvi andare alle relazioni è arrivato il momento di fare il primo passo per sbloccarvi.

    Cosa fare concretamente?

    Innanzitutto accettate di avere un problema.

    Ebbene si, questo è essenziale, altrimenti come potete affrontare qualcosa che non accettate?

    D’altronde legarsi ad una persona a metà non ha senso e non potrà che alimentare di gran lunga le vostre insicurezze che già sono tante.

    Cercate dunque di essere onesti con voi stessi e ammettete che non è affatto vero che non volete una relazione seria. La verità è che avete paura di averla.

    Auto-analizzatevi: secondo passo

    Per poter allontanare la vostra paura dovete dunque ammettere di avere un problema e cercare di analizzare i vostri sentimenti e le vostre emozioni.

    Provate a chiedervi “perché ho così paura di impegnarmi?”

    Cosa mi spinge a fuggire e non a restare? Cosa significherebbe restare?

    Abbiamo paura di essere abbandonati? Insomma cercate di darvi delle risposte sincere, scavando nel vostro passato.

    Accettate e razionalizzate il vostro dolore

    Se tutto è collegato ad una sofferenza emotiva che avete vissuto da piccoli, non vi resta che tenere conto di una cosa fondamentale: noi possiamo imparare tanto da ciò che ci accade o da ciò che ci è accaduto, anche se tutto questo ci ha fatto soffrire.

    Solo accettando il dolore possiamo guarire.

    D’altronde tutti noi abbiamo sofferto almeno una volta nella vita.

    Soffrire significa essere vivi, ma solo se riuscirete ad affrontare il vostro dolore potrete ritornare a vivere davvero, magari in due.

    Il fatto che siate stati feriti una volta non significa che succederà di nuovo: perché dovete precludervi di vivere una bella storia?

    E’ giusto farlo solo perché avete paura che vi faccia star male?

    Smettiamo di fare le vittime

    Sicuramente ripetete a voi stessi che avete tutto il diritto di non fidarvi degli altri e sarà anche vero, ma finchè continuerete a fare di questa consapevolezza un alibi per restare da soli, le cose non cambieranno e voi rimarrete solo in compagnia della vostra insicurezza.

    Insomma non giustificate i vostri comportamenti, senza ammettere le vostre colpe.

    Ammettete che se alcune cose non vanno come vorreste non è solo colpa di ciò che avete vissuto, ma anche di come oggi guardate la vita e le relazioni.

    Questo non significa mettere da parte le proprie sofferenze, ma prendersi le proprie responsabilità e soprattutto smettere di avere comportamenti da vittime.

    Diamo un calcio ai se e ai forse

    Avete compreso quali sono i vostri limiti? Bene, cercate di superarli. Se avete accanto una persona che vi fa stare bene, provate a vivervela senza se e senza ma.

    Il tutto ovviamente va fatto gradualmente, poco alla volta, ma d’altronde si sa, i cambiamenti non avvengono dall’oggi al domani.

    Datevi l’opportunità di capire che dopotutto è bello vedere il mondo con altri occhi. Vedere le persone con altri occhi.

    Apritevi e mettetevi a nudo

    Per una volta nella vostra vita siate sinceri, evitate di adottare comportamenti da playboy e mostrate all’altro le vostre paure.

     Questo non significa essere deboli, anzi.

    Significa accettare le proprie insicurezze e farne un punto di forza.

    Solo in questo modo la prossima volta eviterete di alzare il muro della vostra insicurezza e riuscirete a fidarvi dell’altro, senza più bisogno di scappare o evitare.

    Chiedete aiuto

    Se tutto questo non vi basta e non riuscite ad andare oltre le vostre paure, cercate aiuto ad un professionista: grazie ad un percorso professionale potrete andare alla scoperta di voi stessi e questo vi permetterà di evitare di scappare da voi stessi e poi dagli altri.

    Riflessioni conclusive: cosa abbiamo detto sin’ora

    Come abbiamo avuto modo di constatare fin’ora, l’uomo può poter aver paura d’impegnarsi per diversi motivi:

    • Per paura di soffrire nuovamente o per una sua insicurezza di fondo che ha radici nel suo passato
    • Perché vuole tenersi le porte aperte, soprattutto dopo essere uscito da un rapporto fallimentare
    • Perché non ha chiuso con il suo passato in modo definitivo e non è pronto per una nuova storia
    • Perché ha altre priorità al livello personale.

    Insomma, diciamolo, dietro la frase “ non voglio impegnarmi” c’è sicuramente un mondo da scoprire.

    C’è sicuramente un uomo che deve imparare a fare i conti con se stesso.

    Perché la verità è questa: spesso un uomo si mostra duro, forte e invincibile, ma come tutti noi, come noi donne, hanno delle insicurezze e delle paure che possono solo bloccarli.

    Insomma sfatiamo il mito che gli uomini sono tutti uguali: alcuni possono scegliere di restare da soli semplicemente perché non sono pronti emotivamente o perché ancora non sono riusciti ad amare prima loro stessi.

    E come possiamo pretendere di stare con qualcuno se prima non riusciamo a stare bene con noi stessi?

    Dott.ssa Alessia Pullano
    Psicologa e Psicoterapeuta

    Hai bisogno di una consulenza?




      Separazione: come dirlo ai figli ?

      In questo articolo vedremo come comunicare la separazione ai figli.

      La vostra coppia non funziona più e avete deciso di separarvi, ma ora dovete affrontare lo scoglio più grande: quello di dirlo ai vostri figli.

      Non è facile dare una notizia così grave, soprattutto se si ha a che fare con bambini piccoli, ma anche gli adolescenti sono particolarmente sensibili a questo tipo di accadimenti.

      Esistono degli studi effettuati da Psicologi che dimostrano quanto sia importante dialogare con i propri figli per renderli consapevoli della inevitabilità di questa decisione e di quanto sia primariamente importante rassicurarli nel concreto.

      Ma come fare per non causare danni o quantomeno per arginare il mare di emozioni negative che sicuramente scaturirà da una notizia come questa, e come parlare nel modo giusto?

      In questo articolo cercheremo di fornirvi alcuni strumenti utili per affrontare al meglio la situazione.

      Comunicare la separazione ai figli

      È fondamentale informare i figli ed è opportuno farlo prima che la separazione avvenga fisicamente.

      Sarebbe utile prepararli con una buona dose di anticipo, se possibile, per evitare loro che al trauma della separazione si aggiunga quello della mancata elaborazione del lutto.

      Si tratta infatti di un dolore che deve seguire, per essere accettato e “digerito”, le stesse fasi dell’elaborazione di un lutto: anche se nessuno fortunatamente è morto, a venire meno in questo caso è la famiglia, la coppia genitoriale.

      Un evento destabilizzante per natura.

      Nei fatti però, sono davvero pochi i genitori che danno spiegazioni di ciò che sta accadendo e sono ancora meno quelli che danno la possibilità ai figli di porre loro delle domande.

      Questo perché dare delucidazioni causa ai genitori molta ansia e preoccupazione e per questo si preferisce evitare di farlo, avendo già sulle spalle il peso della decisione che si è presa e delle sue conseguenze. Si temono le reazioni dei figli, che potrebbero essere brusche, e si teme di perdere il controllo delle proprie emozioni.

      Anche il senso di colpa gioca un forte ruolo, mentre la paura di essere giudicati o biasimati prende spesso il sopravvento sul resto.

      Ma un genitore non deve lasciare che la paura lo domini: in questi casi infatti bisogna farsi forza e affrontare la situazione con coraggio e con quanta più saggezza possibili.

      Ai figli dobbiamo molto e soprattutto in un momento così critico facciamo sentire che siamo presenti, che ci siamo, che li ameremo sempre e comunque, nonostante il divorzio.

      Nonostante tutto, i figli hanno il diritto ed il bisogno di sapere cosa sta succedendo e di come, nei fatti, questa separazione influenzerà le loro vite.

      Fornire informazioni adeguate all’età aiuterà i vostri figli a far fronte ai molti cambiamenti che avverranno nella loro vita, li farà sentire meno ansiosi. Inoltre vi aiuterà a stabilire una vicinanza sana ed un modello di comunicazione adeguato con loro.

      Anche se le modalità in cui darete la notizia ai vostri figli cambieranno a seconda della loro età (ad esempio, i bambini in età prescolare non capiscono concetti importanti come separazione o divorzio, ma capiscono che mamma e papà non vivranno nella stessa casa e che uno dei due se ne andrà), ci sono alcune cose basilari che i bambini vogliono sempre sapere.

      Sarà sicuramente difficile parlare con loro di questo argomento e dovrete sforzarvi di mobilitare la vostra parte più matura e saggia, ma sarete ricompensati nel tempo per avere dialogato con loro.

      Idee per aiutarvi a pianificare la conversazione

      1. Il Tono

      Nonostante le vostre sensazioni siano dolorose, vi sentite pronti per accettare di contenere la rabbia, le accuse e le reazioni anche forti dei vostri figli? Sappiate che esprimere la vostra tristezza anche con le lacrime non è negativo.

      Se, ad esempio, vedendo vostro figlio scoppiare in lacrime, sentite che anche voi siete tristi e che vi viene il pianto, non trattenetelo: potete esprimere anche voi il vostro dispiacere.

      In fondo siete esseri umani e mostrare il vostro lato debole in questo caso non farà che fare sentire ai vostri figli quanto anche voi state soffrendo e che non c’è poi molta differenza tra voi e loro.

      Siate il più naturali possibile e apritevi con loro, evitando di scendere nelle motivazioni più intime.

      2. Non accusate il partner

      Non strumentalizzate mai e poi mai questo momento delicato per mettere i vostri figli contro l’altro genitore. Non importa quanto siete arrabbiati con il vostro partner: denigrarlo significherebbe esporre i vostri figli ad esiti tragici.

      Sono molti purtroppo i genitori che sono talmente arrabbiati da accusare il loro partner davanti ai figli; “Tua madre è cattiva, mi ha tradito”, oppure “Tuo padre è un irresponsabile, non ti vuole bene” e via dicendo sono frasi che molto spesso vengono dette da un genitore in via di divorzio.

      Il risultato però è quello di mettere il figlio nella scomodissima posizione di dovere sentire parole negative sul loro padre o sulla loro madre, di dovere decidere con chi schierarsi e comunque di dovere esprimere, anche solo con se stesso, un giudizio verso l’altro genitore.

      Questo stato di cose porta i bambini ed i ragazzi a vivere momenti contraddittori e penosi che potrebbero scatenare problematiche anche gravi dal punto di vista psicologico. Ecco perché è importante non parlare mai male dell’altro genitore ai vostri figli.

      3. Ci sarete sempre

      Rassicurare i figli dicendo loro che continuerete ad amarli ed a prendervi cura di loro anche dopo la separazione è molto importante. Al contrario, fornire dettagli inappropriati sul perché vi state separando o state divorziando è assolutamente controproducente.

      Proprio come abbiamo accennato sopra, meglio tenere per sé le questioni di coppia, sono private. Potete discutere con il partner quanto volete, ma sempre e solo quando i vostri figli non sono presenti in casa e non possono sentirvi: chiudersi in camera e urlare non è consentito.

      4. Fate un accordo

      Se potete, prima di parlare con i vostri figli, elaborate un accordo provvisorio su come programmerete la vostra vita. In questo modo, nel momento in cui vi chiederanno dove vivranno, con chi e quando vedranno ognuno di voi, saprete cosa rispondere, anche se le cose potrebbero cambiare più avanti nel tempo.

      Se avete affittato un’altra casa, dite loro che vi piacerebbe mostrargliela, ma fatelo solo dopo che la separazione sarà avvenuta.

      Questo li aiuterà ad avere una visione più concreta di come sarà la loro vita nel prossimo futuro, mantenendo comunque il contatto con la realtà e non darà spazio a fantasie su una possibile riconciliazione, cosa che avviene spesso quando i bambini cercano di negare che qualcosa in famiglia non funziona. 

      5. Non abbiate fretta

      Date ai vostri figli il tempo di reagire.

      Non interrompete le loro espressioni di dolore e accettate la loro rabbia, le loro paure e lacrime ed incoraggiateli a farvi le domande che vogliono, sia ora che in futuro.

      Se invece preferiscono non parlarne, pianificate un altro momento in cui affrontare nuovamente la situazione, magari a distanza di qualche giorno. Questa conversazione dovrebbe essere la prima di molte altre, e aiuterà i vostri figli a mantenere con voi un rapporto di fiducia.

      6. I bambini amano entrambi i genitori

      Molte ricerche sul divorzio indicano che la stragrande maggioranza dei bambini ama entrambi i  genitori, desidera che tutti e due siano coinvolti nella loro vita dopo la separazione o il divorzio e vuole poter stare assieme sia al padre che alla madre, anche se in momenti diversi, in futuro.

      Ecco perché dovete essere onesti sin da subito, evitando di escludere il partner dalla vita del figlio, cosa che avviene frequentemente quando non si va più d’accordo.

      Di cosa hanno bisogno i figli

      Ci sono molti punti fermi da ricordare che possono dare più sicurezza ai vostri figli durante e dopo la separazione. Cercate di rispettarli, non ve ne pentirete!

      1. Avete cose molto importanti da dire.

      Chi si separa causa involontariamente un terremoto nella vita del figlio o figlia.

      A seconda dell’età, a cose fatte e a decisione presa, lui o lei devono essere informati in modo puntuale e onesto, ma non brutale.

      Usate sempre parole delicate, espressioni coinvolgenti ma rispettose, e date la notizia in modo chiaro ma con molto tatto.

      Non nascondete che la separazione, da momentanea, potrebbe trasformarsi in divorzio, se così accadrà, e dite con chiarezza che vivranno in case separate.

      Comunicate tra quanto tempo avverranno i cambiamenti e dite che ogni nuovo sviluppo sarà loro comunicato subito, con amore e comprensione, lasciando spazio ai loro bisogni.

      2. Loro non sono responsabili

      Purtroppo accade spesso che i figli si sentano in qualche modo responsabili di ciò che sta avvenendo in famiglia.

      Ecco perché è molto importante far loro sapere che non hanno assolutamente alcuna responsabilità o colpa e che la decisione di separarvi non è stata causata da loro e non è in alcun modo loro colpa.

      La decisione che avete preso è stata molto difficile, dolorosa, triste ma soprattutto è stata una decisione adulta.

      3. Non state divorziando da loro

      Rassicurateli del fatto che la separazione o il divorzio tra mamma e papà non significa

      che uno di voi sta divorziando da loro. Voi sarete, entrambi, sempre i loro genitori e non smetterete di amarli e di renderli parte della vostra vita una volta separati.

      4. Spiegate ai vostri figli cosa succederà

      Di fronte alla notizia della separazione, è normale che vostro figlio si chieda “che fine farà”: dove andrà a vivere e con chi, come, se potrà continuare a frequentare la stessa scuola anche se si trasferirà in un’ altra zona della città, e via dicendo.

      Coinvolgetelo sempre e chiedete il suo parere: con chi preferirebbe vivere stabilmente? E’ vero, è molto doloroso, ma necessario prendere decisioni scrupolose per favorire il benessere di vostro figlio mettendo in secondo piano ciò che preferireste voi.

      Ad esempio, si dovrà spostare tra due case, o vedrà un genitore più dell’altro? Come preferirebbe organizzare la sua vita con voi? Rassicurate loro che continueranno a vedere e stare con entrambi i genitori (a meno che non ci siano gravi problemi di abuso di droghe, malattie mentali, abusi sui minori, violenza).

      5. possono amare sia mamma che papà

      I bambini si chiedono se è giusto continuare a voler bene ad entrambi i loro genitori, e se volere bene ad uno significhi volere meno bene all’altro.

      Questi conflitti interiori si scatenano sempre nella mente del bimbo ma anche dell’adolescente, che si sente quasi in colpa dell’amore che prova per mamma o papà.

      Spiegate che è giusto continuare ad amare entrambi e che non volete che sentano di dovere prendere posizione.

      6. Risolverete tutto

      Se la vostra relazione è particolarmente conflittuale e litigate spesso con il partner, dite ai vostri figli che sia voi che la mamma o il papà lavorerete molto duramente per risolvere questa situazione, che non volete assolutamente metterli nel mezzo e che farete di tutto per farli vivere con serenità.

      7. Chiedete aiuto Psicologico

      Chiedete sempre l’aiuto psicologico, sia per la coppia che per i vostri figli: un professionista saprà indicarvi la strada migliore da seguire per rendere questo momento così difficile più sereno.

      8. Date spiegazioni

      Molti bambini vi chiederanno perché state divorziando o vi state separando.

      E’ una reazione normale e legittima, ecco perché è giusto dar loro spiegazioni chiare ma con tatto.

      Ecco alcune idee:

      – Non siamo più felici di vivere insieme: ci abbiamo provato in tutti i modi, ma purtroppo non ci riusciamo  più. Ci vogliamo sempre bene, ma l’amore è finito, purtroppo. Ecco perché stiamo pensando di separarci: in questo modo, le cose si risolveranno o riavvicinandoci oppure con un divorzio, che è definitivo. Voi però ora non vi dovete preoccupare di questo: il tempo ci aiuterà a capire cosa fare per vivere serenamente.

      -In questo momento siamo molto arrabbiati l’uno con l’altra, a volte litighiamo, e questo non è un buon modo di vivere sia per noi adulti che per voi bambini (o ragazzi, se sono adolescenti).

      Abbiamo provato a fare andare meglio le cose, ma non ha funzionato: purtroppo siamo cambiati con gli anni, e non ci amiamo più.

      – Ora le cose tra di noi vanno meglio, ma purtroppo non ci amiamo più. Negli anni vi abbiamo cresciuti e siamo stati molto felici insieme, ma ora le cose sono cambiate. Il nostro amore per voi resterà intatto per sempre, ma l’amore per un marito o per una moglie può invece affievolirsi.

      Dott.ssa Alessia Pullano
      Psicologa e Psicoterapeuta

      Hai bisogno di una consulenza?